Il lago di Como è uno dei luoghi più incantevoli che si possano scegliere per le vacanze. Non a caso sulle sue rive si affacciano ville storiche di una bellezza e di un’eleganza sorprendenti, che rappresentano veri capolavori dell’architettura tra ‘500 e ‘800.
Sono tutte contornate da splendidi giardini, che nel periodo della fioritura sembrano uscite dal quadro di un artista, che ha voluto omaggiare questa terra con una natura così ricca e generosa.
Le tenute che fanno parte di queste imponenti costruzioni a volte conservano piante molto rare, provenienti da tutto il mondo.
Sono numerose le ville che si possono visitare e alcune sono state anche trasformate in strutture ricettive di grande rilievo.
Il Lago di Como, oggi come in passato, è meta di personaggi molto noti, facoltosi e che possono permettersi di abitare in uno dei pittoreschi centri rivieraschi o acquistare una delle numerose ville in vendita. Avere qui una casa significa ritagliarsi un angolo di eccelsa tranquillità, con un panorama che si estende sulle acque verde scuro, che riflettono quello dei fitti boschi sulle pendici delle Prealpi, quasi come un tappeto.
Il Lago di Como e le sue ville, alcune della quali ancora in possesso degli eredi di chi le ha fatte edificare o acquistare, è diventato una meta del turismo internazionale, in particolare dello show biz, che considera questi luoghi una meta privilegiata.
Non è certo preclusa la visita a chiunque voglia ammirare tanto sfarzo e cura dei particolari, sia nella costruzione degli esterni che degli interni, nonché dei giardini. Molte delle ville più importanti sono state acquisite dagli enti locali, che le hanno trasformate in poli di cultura di inestimabile valore.
Molti amano passarle in rassegna anche direttamente dal lago, imbarcandosi su un pittoresco battello che fa la spola tra le rive e offre un punto di vista privilegiato.
Non rimane, dunque, che fare un tour virtuale in alcune delle più belle ville del Lago di Como: Villa Balbianello, Villa Melzi d’Eril con i Giardini, Villa Fogazzaro, Villa Carlotta, Villa Monastero, Villa D’Este, Villa Pliniana, Villa Serbelloni con il Parco, Villa Olmo, i Giardini Botanici dell’Hotel Villa Cipressi e il Giardino della Valle.
Villa del Balbianello
La Villa Balbianello sorge sulla punta estrema di Dosso di Lavedo e il suo sviluppo segue dolcemente il declivio naturale, che porta alle sponde sottostanti del lago. Si sviluppa su 6 piani e comprende oltre alla Villa, la stupenda Loggia, la Ghiacciaia, al Casa del Custode, la Casa Bosco, il parco e la Serra.
Il suo nome si deve alla tenuta non lontana, già posseduta dal Cardinale Angelo Maria Durini detta del “Balbiano”, molto più estesa. La sua edificazione risale alla fine del ‘700, quando già era presente piccolo monastero dedicato a San Giovanni, che fu sapientemente inglobato alla costruzione. Qui il cardinale trascorse gli ultimi anni della sua vita, accogliendo prelati, amici, illustri letterati. Fece costruire una fornitissima biblioteca, la sala della musica, oggi divenuta cartografo e che si affacciavano su quella che è considerata la trovata architettonica più preziosa della villa: la Loggia, da cui si gode una vista mozzafiato sul lago.
La villa passò di proprietà a diversi personaggi facoltosi, dopo la morte del cardinale, ognuno dei quali lasciò un segno che si aggiunse alla bellezza della Villa. Giuseppe Sepolina, un patriota anti austriaco, ospitò Silvio Pellico, mentre la successiva padrona di casa,la marchesa Costanza Anna Luisa Trotti Arconati, ebbe tra i suoi visitatori Manzoni e Berchet. L’ultimo proprietario, Guido Monzino, in parte la restaurò, arricchendola con una collezione d’arte ancora oggi visibile e con i cimeli della sua spedizione, che lo portò a scalare l’Everest nel 1971. Altri reperti riguardano i viaggi fatti dallo stesso in mezzo mondo. Per sua volontà dal 1988 Villa Balbianello è stata donata al FAI, che l’ha trasformata in una casa museo.
La villa, come molte di quelle presenti sul lago, ha un piccolo porticciolo costruito sfruttando un’insenatura naturale, con una scalinata che porta ai livelli superiori. Prima di arrivarci si distingue una scritta famosa in lingua francese: “Fay ce que voudras”, cioè “Fa ciò che vuoi”.
Il giardino, che può essere considerato un parco per la sua grandezza, si è sviluppato senza uno schema preciso. La conformazione del terreno pietroso non permise di ispirarsi ai giardini all’italiana o all’inglese. È comunque popolato da alberi secolari, come platani tagliati a forma di candelabro, lecci, cipressi, magnolie, canfore. Le siepi sono estremamente curate e in primavera spiccano rigogliosi rododendri e azalee.
Nella sala del cartografo si conservano una serie di mappe e cartine geografiche, in parte appartenute al Monzino, mentre la biblioteca vanta più di 4 mila libri a tema sulle spedizioni al polo Nord e di alpinismo. Tra le opere più pregevoli c’è una collezione di arazzi fiamminghi, le sculture dall’Africa, gli arredi in stile inglese e francese, ma anche i dipinti su vetro.
Per info e visite: www.fondoambiente.it/luoghi/villa-del-balbianello
Indicazioni stradali: Villa del Balbianello
Villa Melzi d’Eril e i suoi Giardini
Villa Melzi d’Eril fu costruita su progetto degli architetti Giocondo Albertolli e Andrea Appiani e completata tra il 1808 e il 1815. Fu questo un periodo di grandi eventi politici e sociali e il vicepresidente della Repubblica, Francesco Melzi D’Eril, commissionò quella che oggi è considerata uno dei più fulgidi esempi dello stile neoclassico, pur nella sua austera e apparente semplicità. L’imponente costruzione sorge a sud del pittoresco centro di Bellagio, circondata dai suoi giardini monumentali, che meritano di essere visitati per la cura e la ricchezza naturalistica. La tenuta segue le rive del Lago di Como per circa 800 metri e il candore della sua facciata riesce a illuminare questa parte dello specchio lacustre.
L’entrata a Villa Melzi d’Eril è anticipata da un viale alberato fatto di platani e la realizzazione dello stesso giardino ha richiesto possenti mura di contenimento, antistanti la spiaggia e la scalinata monumentale. Al di sopra della stessa c’è un’ampia terrazza panoramica circoscritta da 4 statue di leoni e che offre uno spazio visivo su tutto il lago. Sono diverse le opere che si possono ammirare all’esterno e, tra queste, si notano statue egizie e una gondola che arriva direttamente da Venezia e che fu fatta portare qui dallo stesso Napoleone. Nei giardini è presente una preziosa cappella di famiglia e la Serra, che un tempo era adibita ad arancera, mentre oggi è diventata un museo. Al suo interno pare che le decorazioni furono realizzate da Canova e che la porta d’ingresso dell’antica casa Melzi di Milano che fu trasportata qui è invece da attribuire al Bramante. Gli interni della villa, che sono visitabili da marzo a ottobre, racchiudono, tra gli altri, un salone d’onore affrescato con il Parnaso, in omaggio a Francesco Melzi, un antenato che fu allievo di Leonardo Da Vinci.
Modifiche importanti furono apportate allo stile originale dall’ultima proprietaria della famiglia, Joséphine Melzi d’Eril Barbò, influenzata dallo stile di D’Annunzio.
I giardini sono un sontuoso esempio di come si possano accostare piante rare ad alberi secolari, esemplari esotici a rododendri giganti. Le azalee formano veri e propri boschi, mentre le siepi sono arricchite dalle camelie. Si tratta di classici giardini all’italiana pensati da Luigi Villoresi, che oggi rappresentano una parte della villa molto apprezzata dai visitatori, i quali riescono a immergersi nella sua tranquillità e bellezza senza tempo.
Per info e visite: www.giardinidivillamelzi.it
Indicazioni stradali: Villa Melzi D’Eril – Giardini
Villa Fogazzaro Roi
Villa Fogazzaro fu la dimora estiva del noto scrittore e autore di Piccolo mondo antico e si trova sulla riva occidentale e italiana del Lago di Lugano. La sua costruzione risale al ‘800 e conserva ancora intatta quell’atmosfera della famiglia borghese del tempo, che qui veniva a trascorrere l’estate.
Antonio Fogazzaro la definì “luogo dell’anima“, per quanto era legato e per le sensazioni intime e profonde che gli suscitavano questi luoghi tanto ameni. Oggi è aperta al pubblico da marzo a ottobre ed è possibile passare in rassegna le camere e i giardini con una visita guidata della durata di circa un’ora.
Villa Fogazzaro è stata donata al Fai, anche se la cura è affidata direttamente al pronipote dell’illustre scrittore, Giuseppe Roi. Il luogo è evidentemente pittoresco, tra la terrazzina, i giardini pensili, la galleria stretta e le piante odorose, che tra la primavera e l’estate rendono anche più gradevole la permanenza.
Nei vari ambienti si possono ammirare oggetti ed effetti personali di Fogazzaro, che raccontano un periodo intellettualmente prolifico, come quello in cui scrisse “Miranda” e di cui si può ammirare il manoscritto originale.
In giro si possono distinguere tante foto di famiglia, che raccontano un vissuto privato, ma che suscita grande interesse nei visitatori. La villa ospita anche ricevimenti per eventi importanti, come i matrimoni, in quanto rappresenta una cornice molto chic e ambita dalle coppie di sposi.
Lo stile è sobriamente elegante, le dimensioni non paragonabili ad alcune delle grandiose ville sul Lago di Como, ma comunque affascinante nella sua collocazione tra la montagna, i boschi e il lago, che formano uno dei paesaggi naturalistici più incantevoli del Ceresio.
Per info e visite: www.fondoambiente.it/luoghi/villa-fogazzaro-roiIndicazioni stradali: Villla Fogazzaro Roi
Villa Carlotta
Villa Carlotta è una delle più antiche tra quelle che si affacciano sul Lago di Como, infatti fu edificata nel 1690 su commissione del marchese Giorgio II Clerici. In principio la residenza prese il nome semplicemente dalla località di Tremezzo dove sorgeva e fu un omaggio al successo degli affari di famiglia.
Passò in eredità al nipote, Antonio Giorgio, che dissipò tutto il patrimonio, anche se riuscì a commissionare opere al Tiepolo e altri artisti famosi, visibili ancora oggi presso la villa. Quest’ultima passò a un ramo cadetto e finì per essere data come dono di nozze ai Sommariva.
Gian Battista Sommariva fu amico di Napoleone Bonaparte, mentre la villa finì a parenti lontani della moglie, la famiglia Sassonia Meiningen e del duca Giorgio II, un esteta e appassionato di arte, teatro, musica e poesia. Fu in questo periodo che la Villa cambiò nome in omaggio alla moglie Carlotta, che purtroppo morì dopo soli 4 anni di un vero matrimonio d’amore, alquanto raro per quei tempi di nozze tradizionalmente combinate dalle famiglie.
La villa è in stile neoclassico nonostante l’epoca di costruzione, in quanto fu rivisitata dai proprietari circa 200 anni dopo la posa della prima pietra.
Apparentemente sobria, rappresenta invece un esempio di come l’edificio possa essere valorizzato con sapienti accostamenti architettonici, come la scalinata monumentale, gli archi centrali e il fregio sulla sommità.
Solo 2 dei 3 piani sono visitabili e conservano importanti opere d’arte famose in mezzo mondo. Tra queste ci sono alcuni quadri di Francesco Hayez, sculture e statue del Canova e pregevoli arredamenti d’epoca.
Il giardino della villa è caratterizzato da un tripudio di azalee, in quanto si contano almeno 150 varietà diverse, che in primavera offrono uno spettacolo di fioritura unico. L’entrata della villa ha un prezzo di 5 euro.
Per info e visite: www.villacarlotta.it
Indicazioni stradali: Villla Carlotta
Villa Monastero
Villa Monastero è così chiamata perché nell’XI secolo si trovava qui un convento femminile, che fu chiuso nel ‘500, mentre la residenza storica fu costruita soltanto nel ‘800. Quella che oggi si affaccia sulle rive del lago è in realtà il risultato di diversi interventi, che si sono susseguiti nei secoli e che hanno portato al sovrapporsi di stili da cui risulta l’edificio attuale. Intorno al 1550 la villa fu acquistata dalla famiglia Mornico, che riuscì a mantenere la proprietà per oltre 3 secoli. A causa di varie vicissitudini e passando attraverso la vendita a diversi proprietari, la villa nota come “Leliana”, prese il nome attuale e dal 1939 è fu donata agli enti pubblici, per creare una casa museo di estrema eleganza.
Si trova a Varenna sulla sponda occidentale del Lago di Como, a un livello quasi pari a quello delle acque. Questo conferisce all’edificio una visuale del tutto particolare, dove il lago sembra sia una parte integrante della costruzione.
Dopo vari accadimenti, che la videro passare a diversi proprietari, oggi è gestita dalla provincia di Lecco e questo ha permesso una sua particolare valorizzazione a livello culturale e turistico. È, infatti, uno dei siti più visitati di questa zona del lago e ospita anche un museo e uno spazio espositivo.
Le sale aperte al pubblico sono in tutto 14 e in una di queste è stata allestita una sala convegni, che occasionalmente è luogo di incontri, riunioni, seminari a tema, che permettono di apprezzare da vicino il fascino di Villa Monastero.
Enrico Fermi, premio Nobel per la fisica, teneva proprio in questo edificio storico le sue lezioni e ogni anno la Società Italiana di Fisica organizza i suoi corsi, per mantenere questa illustre tradizione didattica.
La villa rappresenta una cornice così esclusiva da essere anche adibita a sala ricevimenti, in occasione di matrimoni e cerimonie.
Il giardino botanico che circonda la residenza copre una superficie di circa 2 km quadrati e nella bella stagione è meta di migliaia di visitatori. Al suo interno non sono solo presenti specie di piante rare, ma anche esotiche e autoctone di grande bellezza.
Il complesso, che fa capo a Villa Monastero, offre anche la possibilità alle scuole di svolgere attività didattiche con l’organizzazione di laboratori, seminari, giochi istruttivi. Occasionalmente si tengono anche delle mostre di artisti contemporanei e di fama internazionale.
Per info e visite: www.villamonastero.eu
Indicazioni stradali: Villa Monastero
Villa D’Este
Villa D’Este è certamente una delle ville sul lago tra le note e amate, anche perché rappresenta uno degli hotel 5 stelle più importanti e sontuosi al mondo. Ci vollero più di 50 anni per completare la sua costruzione, a dimostrazione della sua complessità, dell’estensione e della ricchezza delle decorazioni degli interni e degli esterni.
Fu voluta dal Cardinale Tolomeo Gallio nel 1568, per trascorrervi le vacanze. Nei secoli passò di proprietà diverse volte, fino a quando i costi della sua gestione divennero così elevati da far paura a qualsiasi acquirente. Nel 1873 per evitare che cadesse in rovina, un gruppo di imprenditori coraggiosi formò una cordata per il suo acquisto, trasformandola in un hotel di lusso frequentato dai personaggi più illustri di ogni tempo.
Anche oggi l’Hotel Villa D’Este è frequentato e ambito dai protagonisti dello show biz, da attori di Hollywood e da teste coronate, come i Windsor e i reali del Principato di Monaco.
Il lusso che contraddistingue villa d’Este con la sua vastissima tenuta, caratterizzata da sfarzosi giardini all’italiana, è qualcosa che affascina e sorprende.
Nella villa sono disponibili 152 camere, che si dividono in 2 padiglioni: quello del Cardinale con 125 stanze e quello della Regina con 27. Tutte sono arredate con estremo gusto e raffinatezza, con mobili d’epoca, eleganza e tutti i comfort che si possano desiderare. I materiali usati sono seta, velluto, marmo e le stesse opere d’arte che si trovano all’interno della villa sono un valore aggiunto a un edificio di rara preziosità.
Molte delle camere si affacciano direttamente sul lago e questo garantisce una vista romantica e suggestiva.
Villa D’Este vanta una piscina galleggiante molto ambita, mentre nei vasti giardini c’è un campo da golf tra i più intriganti al mondo, per l’alto livello di difficoltà che garantisce gare appassionanti.
Il campo da golf è ambientato fra boschi di pini, castagni e betulle oltre che tra piante secolari, fiori di ogni colore e cura estrema delle siepi e di tutte gli esemplari più delicati e preziosi.
Non mancano neppure i campi da tennis, da squash e la palestra con annessa SPA, per il benessere del corpo e dello spirito. É la villa dei record non solo per estensione, ma anche per il personale necessario alla sua gestione e all’accoglienza degli ospiti.
Indicazioni stradali: Villa D’Este
Villa Pliniana
Questa villa è una delle più antiche costruite letteralmente sul lago di Como. Lo spazio mancante a causa del diradare delle Prealpi, è stato letteralmente strappato alle acque. È così che Villa Pliniana vista dal lago sembra quasi galleggiare e questo esalta ancora di più la sua bellezza.
Fu costruita nel 1573 e oggi l’ultimo proprietario, prima che finisse in rovina a causa dell’usura del tempo, l’ha trasformata in una struttura ricettiva di lusso, con diverse suite tra cui scegliere con vista sullo specchio lacustre e 3 appartamenti.
Per la sua straordinaria bellezza architettonica è la location privilegiata per servizi fotografici e matrimoni.
É composta da 4 piani con un’elegante loggia centrale aperta a metà altezza e in stile dorico. Tutto il complesso di Villa Pliniana è in stile rinascimentale e il suo nome si deve alla presenza di una targa con su scritta una lettera che Plinio il Vecchio inviò a Licinio. Al di sotto della villa scorre anche una fonte di acqua, che attraversa la parte rocciosa sui poggia e arriva a buttarsi nelle acque del Lago di Como.
In questa villa hanno soggiornato personaggi storici di primo rilievo come Rossini e Bellini ed è ancora visibile il pianoforte che hanno usato per i loro componimenti.
All’interno spicca il salone di rappresentanza, le decorazioni, gli arredi antichi, i ritratti del ‘600 e i marmi usati.
Il giardino che circonda la villa e che nella parte alta conserva un piccolo eremo, è all’italiana e qui sono presenti alberi secolari, con una fioritura di rododendri che a primavera attira migliaia di turisti, che amano osservare questo fenomeno. Tra le ville storiche sul Lago di Como è certamente una delle più lussuose.
Indicazioni stradali: Villa Pliniana
Villa Serbelloni e il Parco
Villa Serbelloni si trova proprio sul borgo di Bellagio ed è in posizione sopraelevata rispetto al lago stesso. Per questo da qui si ammira un panorama mozzafiato, che comprende tutti e 3 i rami di questo grande specchio d’acqua. La sensazione è quella che i monti abbraccino la villa, tra le più affascinanti che si possano ammirare.
Fu costruita tra il XVI e XVII secolo e questo le ha conferito uno stile neoclassico sobrio, ma incisivo, nell’espressività architettonica. In realtà sorge al posto di un castello difensivo, che fu una fortezza fatta costruire da Galeazzo Visconti nella seconda metà del ‘300. Di quella rocca rimane soltanto un torrione, detto degli Sfondrati, il cui nome deriva dalla famiglia a cui passò la villa nei secoli successivi.
Gli interni oggi sono caratterizzati da grandi affreschi, opere d’arte e soffitti a cassettoni. Si arriva fin quassù da una strada che parte dal borgo e giunge fino all’entrata del maestoso Parco.
Nel 1788 la proprietà passò ai Serbelloni, che la abbellirono ancora di più dal punto di vista estetico, sia negli interni che nei giardini all’inglese. Presso la residenza soggiornarono personaggi illustri come Flaubert, che lo definì un luogo dove “si vorrebbe vivere e morire”, ma anche Alessandro Manzoni, Tommaso Grossi e Giuseppe Parini. Nel 1905 la villa fu trasformata in hotel e nel ’30 venne acquistata dalla principessa Ella Walker, moglie del principe Thurn und Taxis, il quale nel ’59 ne fece dono alla Fondazione Rockfeller, che qui periodicamente si riunisce e tiene degli incontri, curando anche la stessa proprietà.
Il Parco di questa residenza storica sul Lago di Como è l‘unica parte visitabile da aprile a novembre, ed è un susseguirsi di piante d’alto fusto, tra cui i pregiati rododendri, ma anche pini, olmi, abeti, querce, mirti, lecci, ginepri, abeti e conifere. Non mancano anche piante di aranci e limoni, che per il clima abbastanza freddo durante l’inverno possono considerarsi una vera e propria rarità da queste pari.
Più che di un giardino potrebbe definirsi un bosco, per l’estensione e per quanto gli alberi siano fitti. A tratti però permettono di ammirare il panorama e si alternano a odorosi e variopinti roseti. Nella parte alta del Parco di Villa Serbelloni si ammirano anche grandi palme e filari di cipressi, che fanno da corollario a questa residenza di grande fascino.
Informazioni stradali: Villa Serbelloni
Per info e visite: Parco di Villa Serbelloni
Villa Olmo
La villa prende il nome dalla presenza di un olmo centenario, che qui sorgeva quando furono avviati i lavori di costruzione nel ‘700 e che oggi è andato perduto.
Il suo stile neoclassico si deve al progetto di Simone Cantoni, che pensò anche all’organizzazione dei giardini all’italiana, non molto estesi, ma comunque di grande suggestione per la simmetria e la compostezza.
Villa Olmo è di dimensioni monumentali, tanto da apparire come una piccola reggia per i visitatori. Si sviluppa su 3 piani e la facciata che dà direttamente sul lago è caratterizzata al centro da una serie di colonne, che sovrastano un portico a 5 archi. Sulla sommità si trova una loggia sulla quale ci sono una serie di statue e il fregio della famiglia dei Visconti. Fu, però, Innocenzo Odescalchi che volle la sua realizzazione.
La simmetria che salta subito agli di occhi di questa residenza si ispira alla bellezza ideale teorizzata dal Winckelmann in quegli anni ed è per questo che le geometrie e le proporzioni sono dominanti.
Il risultato è un complesso estremamente elegante e di lusso, pur nella sua sobrietà.
Villa Olmo nel corso della sua storia, similmente alle altre residenze d’epoca sul Lago di Como, ebbe diversi proprietari e vide il passaggio di personaggi importanti tra cui lo stesso generale Bonaparte con la moglie Giuseppina. Qui soggiornò anche il poeta Ugo Foscolo, e dopo che la villa passò dagli Odescalchi ai Raimondi nel 1824, visitarono la residenza anche l’Imperatore d’Austria Ferdinando I, in compagnia del maresciallo Radetzky e del principe di Metternich. Nel 1859 Villa Olmo fu galeotta per l’amore nato tra Giuseppe Garibaldi e la marchesa Giuseppina, che poi divenne sua moglie.
Gli interni della residenza storica sono caratterizzati da decine di stanze e sale di rappresentanza, tra cui diversi saloni splendidamente affrescati soprattutto con temi mitologici. La villa conserva anche un teatrino che conta 92 posti che vanta un’acustica impressionante.
A circa un secolo dalla sua costruzione Villa Olmo fu ristrutturata nel rispetto del suo stile, ma vennero abbattute le scuderie e un portico, lasciando libero sfogo alla fantasia degli artisti, che si dedicarono ad abbellirla con stucchi al pian terreno e con la sistemazione del parco. La costruzione del teatrino è di questo periodo.
Il parco della residenza si caratterizza per l’alternasi di alberi accuratamente modellati e curati manti erbosi, che si aprono con una vista sul lago e sui monti che lo circondano.
Al suo interno si può ammirare un tempietto in stile classico, la cui costruzione si deve ai Visconti di Modrone. L’affaccio al lago è delimitato da una balaustra fatta in pietra, con una scala centrale che scende lambendo le acque. Tra le aiuole si ergono diverse statue, che raffigurano divinità mitologiche e una fontana monumentale con al centro un mostro marino di bronzo.
A fine ‘800 la proprietà, dopo essere passata di Visconti di Modrone, ha subito un nuovo restyling, che ha portato alla ricostruzione delle scuderie e all’abbattimento di 2 ali laterali, per far risaltare il corpo centrale della villa.
Dal 1925 Villa Olmo è divenuta di proprietà del Comune di Como, che l’ha trasformata non solo in una casa museo, ma anche in un polo di attrazione culturale per tutta la Lombardia. Sono famose le rinomate mostre che si sono tenute nelle sale della residenza, tra cui quella di Picasso nel 2005 di Magritte l’anno successivo.
Qui si svolgono periodicamente congressi ed eventi che aprono al pubblico le splendide sale decorante con grande gusto. Il piano inferiore può essere visitato gratuitamente durante la bella stagione.
Informazioni stradali: Villa Olmo
Per info e visite: www.villaolmocomo.it
Giardini Botanici e Hotel Villa Cipressi
Villa Cipressi con i suoi Giardini Botanici sorge a Varenna, sulla sponda orientale del Lago. Il complesso fu costruito tra il ‘400 e l’800.Nel 1980 tutta la proprietà è stata acquistata con la collaborazione degli abitanti del centro lacustre, che si sono uniti con una sottoscrizione e hanno dato vita a un’associazione, che ancora oggi gestisce la villa e i suoi giardini, con il patrocinio del comune di Varenna. Il complesso è stato trasformato in un rinomato resort, dopo un accurato restauro circa 40 anni fa, riuscendo a coordinare le origini risorgimentali con le esigenze attuali degli ospiti.
I giardini botanici di Villa Cipressi, aperti al pubblico tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00, rappresentano un percorso didattico per ammirare specie di piante molto rare e che abbelliscono in modo eccellente tutto il parco intorno alla residenza storica.
Piante esotiche si alternano a quelle della macchia mediterranea, favorite dallo stesso microclima del lago, che porta alla spettacolare fioritura stagionale dei giardini a terrazza, intervallati da colonne, statue, scalinate e affacci panoramici grandiosi. Tutte le specie botaniche sono segnalate con una targhetta, a riprova che quelle presenti sono di grande pregio e per questo vanno tutelate.
Nonostante la posizione del lago nella zona delle Prealpi, è proprio l’acqua che ha mitigato l’aria salubre nella quale è stato possibile far crescere le piante dei Giardini Botanici di Villa Cipressi. Alcune delle specie vegetali presenti e degne di nota sono l’agave americana, che qui fiorisce in modo spontaneo, il corbezzolo detto anche Pianta dei Patrioti, il cipresso, l’araucaria, il mirto, il diospiro, la tamerice.
In base alle stagioni vengono anche esposte alcune piante nel periodo della fioritura, che si possono ammirare da fine marzo a ottobre di ogni anno.
I visitatori sono guidati in un percorso botanico che attraversa i giardini secolari e, nello stesso tempo, permette di ammirare la bellezza architettonica delle opere in esso presenti e della stessa villa.
Informazioni stradali: Villa Cipressi
Per info e visite: www.visitlakecomo.it/villa-cipressi
Il Giardino della Valle
Il Giardino della Valle sorge a poca distanza dal muro perimetrale di Villa d’Este e le sue origini sono alquanto curiose. Negli anni ’80 una signora caparbia di nome Ida Frati volle trasformare quella che era una vera e propria discarica in un luogo ameno, bello da visitare e ricco di verde.
La sua volontà ferrea nel trasformare questi terreni in qualcosa di esteticamente rilevante ha avuto la meglio e il Giardino della Valle è diventato un luogo di grande interesse turistico, oltre che botanico.
Negli anni è anche stata fondata l’associazione omonima senza scopo di lucro, destinata esclusivamente al mantenimento dell’estetica e della salute delle piante, curate in modo tanto amorevole da quella che è stata soprannominata “nonna Pupa”.
Sono stati necessari molti anni, come è facile immaginare, perché il giardino cominciasse a prendere vita e si manifestasse in tutta la sua bellezza. Oggi può essere paragonato a un’oasi di tranquillità, frutto dell’impegno e della passione per la natura di questa donna.
Qui si incontrano bambini, nonni, genitori, adolescenti, ma anche artisti, fotografi, musicisti, poeti e intellettuali.
Questa dolce signora, trascinando anche alcuni amici, ha recuperato tutte quelle piante che venivano dismesse dal comune, come pure le panchine vista lago, che ha risistemato, ridipinto e reso di nuovo utilizzabili. Oggi sono collocate lungo il percorso che ha ideato all’interno dei giardini, tra le aiuole e le piante acquatiche del piccolo stagno, dove vivono anche i pesci rossi.
Il percorso comprende anche ponticelli, gradini, salite e discese, piccole opere d’arte in legno e panorami vista lago.
Ogni anno, a partire da maggio, i Giardini della Valle si animano di appuntamenti, spettacoli culturali e iniziative con cui collabora anche il comune di Cernobbio. In particolare si celebra la Giornata Internazionale per i diritti dell’Infanzia, durante la quale si piantano tanti arbusti quanti sono stati i nuovi nati durante l’anno precedente e si compongono poesie a tema.
Informazioni stradali: Il Giardino della Valle
Per info e visite: www.ilgiardinodellavalle.it